Nell’Effetto Covid di Mirna Martini scorre il cammino di molti di noi…
Forse sarebbe stato redatto anche senza il male augurato arrivo del corona virus questo emozionante libro, determinato dalla penna di una sensibile scrittrice che sentiva nella propria anima il desiderio di trasmettere affascinanti momenti di vissuto globale.
Così Mirna Martini, ha pensato bene di poggiare lo sguardo verso quei valori umani, spesso sacrificati per esigenze vitali, riportandoli alla ribalta in trenta capitoli impegnati a far emergere importanti effettività, come l’amore, la famiglia, i legami con realtà odierne e passate, che nel corso dell’esistenza possono avere avuto un posto rilevante nella nostra vita.
Sappiamo bene che questo è uno dei momenti più difficili per l’intero pianeta, abitato da comunità diverse, alcune in pace altre in guerra, tutte costrette a rimettere in discussione i propri equilibri e soprattutto quelli che erano ritenuti punti fermi. Improvvisamente tutto è stato stravolto dalla mancanza di convinzione di albergare in un mondo migliore, proprio nel momento in cui ci sentivamo se non protetti almeno fuori dall’obiettivo del fuoco nemico.
Per nulla spaventata da questo repentino cambio del modus vivendi, l’autrice ha colto l’occasione per mettere in campo il proprio potenziale umano-letterario, con un avvicendarsi di situazioni filtrate attraverso gli occhi dei diversi protagonisti e quindi vissute sotto prospettive dissimili, dove non tutto è scontato e ogni passo è un percorso in crescita.
Effetto Covid non vuole essere solo un resoconto di esperienze vissute, proposte con un sistema di scrittura dai rimandi continui agli ambienti e alle esperienze dell’esistenza femminile: la casa, la famiglia, il lavoro, gli amori con gioie e delusioni. Come assurdo sarebbe classificarlo autobiografico, anche se rappresenta la precisa volontà dell’autrice di raccontare con l’entusiasmo di chi ha nella mente e, soprattutto nel cuore, storie colorate di poesia e lirismo. Ogni capitolo presenta una perfetta ricostruzione di avvenimenti di vissuto sociale, con toni a volte accesi, in altre situazioni smorzati, tesi a mostrare fatti e avvenimenti come si sono svolti, senza la necessità di colorarli o romanzarli. Quindi grande sincerità nel raccontare di luoghi, ambienti, vicende umanitarie e comunitarie, momenti gioiosi nonostante il pandemico periodo.
Possiamo quindi tranquillamente affermare che i temi sono stati trattati con dovizia di particolari, sia nella visione d’insieme che lega i diversi argomenti, che nella sostanza letterale, senza far ricorso a iridescente quanto inutile fantasia fiabesca. È evidente che a Mirna piace parlare di emozioni e sentimenti attraverso un linguaggio che riesce ad esprimere gesta e fatti emozionanti con un criterio non imposto da colleghe più o meno note, o dal moderno modo di fare informazione. Senza generalizzare troppo, ricordando che nella scrittura femminile esistono generi ben precisi, nel caso della Martini fanno bella figura lo stile originale, vivacità, forza espressiva, e l’esatta percezione degli avvenimenti. Una bella dimostrazione che l’intuito della donna a volte supera nella sostanza, oltre che nella predizione, anche il maschio più astuto.
In una convincente narrazione spontanea, da apparire quasi fotografica, hanno importanza incontri a volte casuali, altri obbligati, luoghi da ricordare, paure più che motivate, la ricerca di pace e tranquillità, ma anche di amore per tutto ciò che ci circonda e, perchè no, di qualche sogno ad occhi aperti. Un viaggio nella memoria per narrare, attraverso un percorso tortuoso e non privo di ostacoli, meravigliose vicende e avvenimenti ricchi di pathos. Trenta storie affascinanti, che hanno il potere di arrivare nel più profondo del nostro intimo, in un vortice di avvincenti emozioni e illuminanti riflessi.
Roberto Ghirardi